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Come scegliere la carta da parati più adatta?

Come scegliere la carta da parati più adatta?

Come scegliere la carta da parati migliore? È possibile metterla in tutti gli ambienti? E anche sul terrazzo? Per trovare la carta da parati più giusta e scegliere tra colori, disegni e materiali in Pvc, fibra di vetro...

La carta da parati sta avendo un ritorno in grande stile. Più preziosa, elegante e sofisticata che mai fa capolino in ogni dove, sia in ambienti privati che pubblici. Adatta a tutte le stanze, perfino in bagno e in cucina, va scelta con cura. Le sue potenzialità sono molteplici e vanno considerate con attenzione prima di procedere alla vestizione delle pareti. Dunque la domanda che ci rimane da affrontare è: come scegliere la carta da parati? O meglio, qual è la migliore e la più “giusta”, per quel dato ambiente?

Le (nobili) origini dalle carte da parati

Prima di addentrarci tra colori, disegni e stanze, facciamo un piccolo passo indietro e raccontiamo un po’ della storia di questa nobile decorazione.

Nasce in estremo oriente e fin da subito è stata impiegata per decorare le pareti delle abitazioni dei più facoltosi nobili cinesi. Le carte del tempo erano rigorosamente dipinte a mano da sapienti artigiani e rappresentavano per lo più paesaggi raffinati e molto stilizzati, in perfetto stile orientale. Oggi aziende come LondonArt, riprendendo le origini propongono tappezzerie dai disegni antichi con tecniche di stampa e supporti materici all’avanguardia.

La carta da parati sbarca in Europa​

Tra il 1400 e il 1500 sbarcano nel vecchio continente e fin da subito conoscono un buon apprezzamento, anche se il pubblico è ristretto. In Occidente, come già in Oriente, le troviamo in dimore di nobili o reali. Dobbiamo aspettare tra la fine del 1700 e il principio del 1800 affinché la carta da parati diventi una vera e propria moda. Se la Gran Bretagna è la prima indiscussa produttrice, è la Francia che se ne innamora e la lancia verso il grande successo. La moda esplode in tutto il suo potenziale, entra nelle più prestigiose case dei parigini, che la vogliono, in un primo momento, prevalentemente a tinta unita. L’Italia è, con le altre due nazioni, una delle prime e più raffinate produttrici di carta da parati. Non c’è villa in quel tempo che non abbia una stanza rivestita di tappezzeria assolutamente blu. Anche al Castello di Miramare a Trieste i reali avevano una sala dedicata al blu mare.

Il grande successo!

La moda si diffonde sempre più, tutti la desiderano e il desiderio si trasforma in una pressione che si riversa sull’ingegno dei tecnici della stampa. Questi si mettono all’opera per produrre sempre più carta da parati, in tempi sempre più rapidi, e a costi sempre più accessibili. E le voilà, la carta da parati entra davvero in ogni abitazione, si tinge di tutti i colori: con fiori, paesaggi, boschi, o si divide in eleganti righe di ogni genere e dimensioni…

Sempre di LondonArt una carta da parati contemporanea che gioca con le righe. In un movimento piuttosto severo ma al contempo civettuolo, grazie ai colori cangianti che donano luce.

Carta da parati: ma dove la metto?

Ora che abbiamo raccontato un po’ della sua storia veniamo ad aspetti più pratici. Una delle domande più frequenti è: ma la carta da parati può applicarsi ovunque? Come devono essere le pareti?

Può andare su qualunque superficie vogliate, e non solo sulle pareti di interni!

Ma facciamo chiarezza: può essere applicata sulle pareti anche non perfettamente rasate, a meno di pareti davvero molto rovinate e con grandi imprecisioni, che comunque possono essere trattate. Può essere applicata in tutti gli ambienti: anche in cucina, in bagno, in terrazzo. Potrebbe sembrare che questi ultimi ambienti siano poco adatti, per via dei vapori e dalla maggiore umidità, ma le nuove carte da parati sono resistentissime.

Ad esempio l’azienda Instabilelab produce questa carta da parati che si chiama Floss. Floss si può realizzare in PVC e si applica senza problemi in qualsiasi zona della casa, anche in ambienti molto umidi. Volendo si può scegliere Floss in fibratex, un materiale in fibra di vetro che è talmente resistente da adattarsi anche alle pareti interne della doccia, o per rivestimenti esterni, resistente quindi anche agli agenti atmosferici.

Ambienti... pubbici

Al ristorante o al bar può donare all’ambiente una nota di colore e un’armonia amichevole e accogliente, pur restando formale, ed è realizzata come abbiamo visto in precedenza anche in materiali molto resistenti e facilmente lavabili.

Come scelgo la carta da parati “giusta”?

In primis la scelta dovrebbe basarsi sui colori e i disegni, oltre che sulle caratteristiche tecniche. Va da sé che in ambienti poco luminosi sono preferibili colori chiari, a meno di non voler ottenere un effetto noir.

In generale teniamo presente che i colori a tinta unita ampliano lo spazio, mentre i disegni, a seconda della texture, possono modificare visivamente le misure di una stanza.

Facciamo un esempio: se ho una stanza particolarmente lunga e stretta e voglio correggere la percezione dello spazio, sceglierò per le pareti più corte un disegno “importante”. In questo modo le pareti più lontane sembrano avvicinarsi e si può ottenere un’armonizzazione dello spazio.

La carta Monsfera, che vediamo in foto, della collezione Audace di Instabilelab, ha disegni importanti e può inserirsi sia in ambienti interni che esterni. Si può realizzare sia in Pvc che il fibra di vetro. Va benissimo anche in ambienti pubblici.

Tra geometrie ed atmosfere

Ma i disegni sono davvero infiniti, possiamo giocare con quelli geometrici, magari con colori tenui, tono su tono, così da conferire all’ambiente un effetto movimentato delle superfici piane delle pareti senza esagerare. Ecco una variante con disegni geometrici che donano, grazie all’oro, una certa luce alla parete.

Se abbiamo ambienti raccolti ma ci piacciono i colori forti e disegni importanti, possiamo creare un angolo, decorare una sola parete, o sottolineare un elemento architettonico.

L’angolo della camera qui sotto è fortemente caratterizzato da una carta da parati di LondonArt dai colori decisi e dai disegni stilizzati ma pur sempre di ispirazione naturale.
Oggi, grazie all’uso dalla stampa digitale, si possono creare disegni di grandi dimensioni e personalizzare al massimo sia per soluzioni decorative, che per materiali. Le carte da parati possono riprodurre vere e proprie atmosfere sensoriali. Come in questo esempio: il cielo in una stanza, la Carta che proponiamo qui in foto ha varie sfumature di azzurro e rosa ed è sempre di Instabilelab.

Ma siamo certi che sia carta?

Grazie a nuove tecnologie, tecniche di stampa e i nuovi materiali, nel tempo le carte si sono diversificate moltissimo. È davvero riduttivo il termine “carta da parati”. Oggi in commercio possiamo trovare rivestimenti in pvc, in vinilica, in fibra di vetro, ma anche carte da parati green, ad esempio in paglia. Si possono ottenere effetti sorprendenti con tecniche artigianali che donano luce, grazie ai glitter, o variare le sfumature a seconda del gusto personale. Ciò significa che si può scegliere quel disegno, o quel colore, e farlo stampare su quella tal superficie.

Le funzioni della carta da parati

Come abbiamo sottolineato fin da principio la tappezzeria si utilizza principalmente per “vestire” la casa e nel tempo tanti artisti si sono dedicati alla progettazione della carta da parati come Albert Durer, per fare un esempio. In tempi più moderni, il raffinatissimo John Ruskin, e i Preraffaelliti realizzarono bellissime carte con stupende composizioni floreali, talmente belle, che oggi sono custodite in musei (In villa Spada, a Bologna, una villa immersa in un incantevole parco, potete visitare l’unico museo Italiano dedicato alla tappezzeria).

Oggi le nostre tappezzerie contemporanee, meno artigianali e anche meno costose, sono diventate più funzionali perché riescono ad isolare, coibentare le pareti ed essere fonoassorbenti e sono caratteristiche da non sottovalutare. A questo punto non resta che scegliere la carta da parati più bella per vestire le pareti di casa.

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